Biblioteca PGR


PP364
Analítico de Periódico



PETRALIA, Valentina
La PESC e i suoi confini materiali : il contributo delle istituzioni "minori" alla loro delimitazione / Valentina Petralia
Diritto Comunitario e degli Scambi Internazionali, a.56 n.1-2 (gennaio-giugno 2017), p.19-58


DIREITO COMUNITÁRIO, UNIÃO EUROPEIA, POLÍTICA EXTERNA E DE SEGURANÇA COMUM, PESC, TRIBUNAL DE JUSTIÇA DA UNIÃO EUROPEIA

La politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea, anche a seguito delle importanti innovazioni apportate dal Trattato di Lisbona nell'ordinamento dell'Unione europea, tra le quali la proclamata abolizione della struttura in pilastri, ha continuato a conservare, rispetto alle altre politiche, la propria natura eminentemente intergovernativa. In questo settore si registra un equilibrio interistituzionale assolutamente diverso: continua a prevalere il ruolo delle istituzioni rappresentative degli Stati e il Parlamento europeo e la Commissione continuano a ricoprire dei ruoli marginali. Il presente contributo analizza il tema della delimitazione della politica estera e di sicurezza comune, soggetta al metodo intergovernativo, dalle altre politiche dell'Unione europea, soggette al metodo c.d. comunitario, al fine di determinare quali siano i poteri esercitabili, le procedure attivabili, gli atti adottabili e gli strumenti di controllo esperibili nell'ambito di volta in volta individuato. L'articolo, sulla base dell'analisi della giurisprudenza della Corte di giustizia, indaga in due direzioni: la prima attiene all'individuazione di criteri certi che consentano di ricondurre una certa azione nell'ambito delle politiche materiali dell'Unione o nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune. La seconda fa leva sugli effetti che il processo di istituzionalizzazione della politica estera e di sicurezza comune e la sua riconduzione entro un quadro istituzionale ormai unificato determinano sulla specificità di tale politica. Dall'indagine condotta possibile rilevare che la Corte di giustizia, pur venuta meno la clausola di subordinazione all'acquis communautaire, stia continuando a operare in un'ottica di favor per le competenze «comunitarie». Si crede di poter dunque registrare in questo settore una graduale influenza degli strumenti tipici del metodo c.d. comunitario.