Biblioteca PGR


341.178(4)CEE/2947
Analítico de Monografia
80808


LISI, Marco, e outro
La condizionalità tra sfide e opportunità : il Portogallo / Marco Lisi, Vera Ramalhete
In: La crisi dell’Eurozona e l’Europa del Sud : un’analisi comparata / a cura di Leonardo Morlino, e Cecilia Emma Sottilotta. - 1ª ed. - Bologna : Il Mulino, copy. 2020. - p. 185-215 ; 22 cm. - (Il Mulino. Studi e ricerche. Politica ; 766). - ISBN 978-88-15-29070-0.


DIREITO COMUNITÁRIO, CRISE FINANCEIRA / Portugal, DÍVIDA PÚBLICA, MECANISMO EUROPEU DE ESTABILIDADE

Quando la crisi finanziaria ha colpito, il Portogallo era in una posizione vulnerabile a causa dell’elevato debito nel settore pubblico e privato. Mentre lottava per mantenere la stabilità finanziaria, in una prima fase il governo si è concentrato sulla mitigazione dell’impatto della crisi in termini di domanda interna. Tuttavia, la spirale del debito pubblico innescata da questa risposta ha reso necessario un bailout. Nel maggio 2011 è stato raggiunto un accordo su un piano di salvataggio tra il governo portoghese e la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale. Mentre il governo socialista (2008-2011) guidato da Sòcrates aveva espresso preoccupazione riguardo alla questione del deficit democratico e della sovranità fiscale, le posizioni del governo conservatore guidato da Passos Coelho si sono allineate a quelle della Germania. Tradizionalmente sostenitore di un approccio sovranazionale al processo decisionale europeo, il Portogallo è stato propenso per tutto il periodo 2010-2015 a spingere per una maggiore integrazione politica e finanziaria, ad esempio preferendo un Meccanismo Europeo di Stabilità la cui capacità di prestito superasse i 500 miliardi di euro. Tuttavia, la sua posizione debole in seno al Consiglio dell’Unione Europea ha sostanzialmente impedito al Portogallo di esercitare un’influenza sufficiente in questo senso durante i negoziati sulla crisi dell’Eurozona.