![]() | ![]() PP847A Analķtico de Periódico |
![]() | ![]() DE MARTINIS, Paolo Rinunzia preventiva alla prelazione legale e nullitą virtuale / Paolo de Martinis Contratto e Impresa, Padova, a.30 n.3 (maggio-giugno 2014), p.715-737 DIREITO DAS SUCESSÕES / Itįlia, HERDEIRO / Itįlia, RENŚNCIA / Itįlia, DIREITO DE PREFERŹNCIA / Itįlia Questione controversa č quella che attiene alla ammissibilitą o meno di una rinunzia c.d. preventiva, che precede, cioč, l’atto di interpello, alla prelazione avente fonte legale e, segnatamente, a quella prevista in ambito successorio. Nell’ambito della prelazione agraria e locatizia, fatta eccezione per qualche isolata decisione di merito, č stata negata in giurisprudenza la possibilitą di procedere validamente alla rinuncia al diritto di prelazione prima del ricevimento della denuntiatio, anche nel caso in cui il preferito abbia conoscenza aliunde del progetto di alienazione. In senso contrario, per la prelazione urbana, Cass. 20 ottobre 1995, n. 10907, secondo cui in tema di locazione di immobile ad uso non abitativo vige il principio della libertą di determinazione del canone, per cui, tendendo l’art. 79 della legge n. 392 del 1978 a garantire l’equilibrio sinallagmatico del contratto secondo la valutazione operata dal legislatore, non sono stati imposti limiti all’autonomia negoziale con riguardo alla previsione di un canone in misura inferiore a quella originariamente concordata, ove la stessa trovi la sua giustificazione nella rinuncia, da parte del conduttore, ai diritti derivanti dal contratto di locazione, relativamente alla prelazione e, conseguentemente, al riscatto ed all’indennitą di avviamento commerciale. In materia di prelazione ereditaria, la Suprema Corte non ha, invece, un atteggiamento coerente in ordine alla validitą o meno della rinuncia «preventiva» al diritto di prelazione. In alcune decisioni, si afferma che in tema di comunione ereditaria, il coerede – in capo al quale il diritto di prelazione ex art. 732 c.c. (inteso come diritto di essere preferito in occasione della alienazione di quota) esiste gią potenzialmente, segnando la comunicazione della proposta di acquisto soltanto il momento in cui esso diviene attuale – puņ, per tale ragione e non avendo la citata norma carattere inderogabile, validamente rinunziare al diritto stesso, con riferimento ad una progettata alienazione della quota di altro coerede, anche prima della sua denuntiatio, sempre che il rinunciante sia comunque a conoscenza delle relative condizioni, essendo, in mancanza di tale evenienza, nulla la rinunzia all’esercizio della prelazione per indeterminatezza dell’oggetto. Successivamente, la Suprema Corte ha cambiato orientamento, stabilendo che il coerede puņ rinunciare al diritto di prelazione prima che gli venga notificata la specifica proposta di alienazione della quota con le relative condizioni, e cioč prima della ‘denuntiatio’, perché egli ha diritto fin dall’acquisto della qualitą di erede; vera rinuncia č quella concernente un generico progetto di alienazione, mentre quella successiva alla notifica č mancato esercizio del diritto di prelazione. Se per le prelazioni legali ereditaria, urbana e agraria, il legislatore non prevede in caso di loro violazione la nullitą del negozio, previsto quest’ultimo solo nella prelazione c.d. artistica, ma il rimedio, peraltro disponibile, del riscatto, occorre domandarsi se la possibilitą di rinunzia alla prelazione in materia successoria, affermata nell’ultima decisione sopra richiamata, abbia un qualche fondamento; tale interrogativo orienta la presente indagine, dopo aver esaminato le ricostruzioni operate dalla dottrina sulla rinuncia alla prelazione legale, sul significato di norma imperativa. |