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PP847A
Analítico de Periódico



PANZARINI, Giovanni
Giudizi e arbitrati di equità : l'emersione nel diritto e nell'economia di consolidati elementi di concreta percezione e di specifica utilizzazione dell'equità / Giovanni Panzarini
Contratto e Impresa, Padova, a.23 n.3 (maggio-giugno 2007), p.798-818


DIREITO PROCESSUAL CIVIL / Itália, ARBITRAGEM / Itália, EQUIDADE / Itália

1- Occasione e scopo di questo scritto. L’equità quale parola nozione, dubitativamente un concetto (talvolta indicata con il termine di categoria), denotante uni vastissima fenomenologia della vita economico-giuridica delle comunità sociali. L’opportunità (probabilmente necessita) di apprendere le concrete formule equitative. 2- Un preliminare rilievo circa l’utilizzazione della terminologia «tipica» dell’equità, operata dal legislatore negli artt. 1226 e 2056, specie al comma 2°, 1467, ult. cpv., e 1526, c.c. (anche con riferimento all’art. 432 c.p.c.), implicanti una prudente razionale valutazione del giudice o dell’arbitro. Portata e significazione dell’art. 1349, comma 1°, c.c. sull’« equo apprezzamento» del terzo quale soggetto che non assume la veste né di giudice, né di arbitro rituale o irrituale, ma di arbitratore. L’importanza dell’art. 118, comma 2°, delle norme di attuazione del codice di rito. 3- I pericoli di: cadere in armoniose vaghezze con gli insistiti accostamenti della buona fede e dell’equità viste come vere e proprie endiadi. 4- Inadeguata cultura storico-sistematica di due sedicenti studiosi dell’equità dei primi decenni del secolo scorso, il Neppi e il Maggiore; di contro, l’importanza millenaria della sapiente dizione ulpianea dell’equità. 5- La stupenda formula equitativa di Sesto Pomponio, stagliata anche nell’art. 2041 del nostro codice civile. I contributi di due importanti scrittori bolognesi del se colo decorso, Milone e Costa, rammostranti le varie e distinte fattispecie dell’equità, entrate nel diritto privato generale mediante l’applicazione dell’exceptio doli. I recenti studi in argomento di Luca Nanni. 6- Un rapido accenno all’exceptio doli, ideata dal giurista romano Aquilio Gallo, attualmente utilizzata nel moderno traffico giuridico, specie nelle prassi economico-commerciali più «pericolose», come equità fronteggiante inaspettate situazioni ed equilibratrice dei gravi rischi immanenti nella figura del contratto autonomo di garanzia. 7- Gli apporti dottrinali sull’equità di Lumia, di Bessone e di Roppo, di Galgano, di Tucci, di Alpa e di Benatti. Nostri rilievi. Lo sguardo costituzionale sull’equità di Perlingieri e le ampie segnalazioni con riferimento all’arbitrato di equità nel volume di Tenella Sillani. 8- Le norme equitative stanziate nel codice civile: in preminente evidenza l’art. 1451 per la sua grande fin portanza anche etica, e gradatamente gli artt. 1467, comma 3°, 1468. Il principio equitativo fissato nell’art. 1384 divenuto importante pure nelle recenti equity acquisition: (stock purchases). 9- Inopportunità e grave difficolta di: una dogmatizzazione del concetto di equità; si sostiene essere conveniente, recte necessaria, un’investigazione storica delle clausole, od idee, equitative specificamente apparse in un retroterra giuridico pragmatico millenario. La non deducibilità, secondo John Rawls, dell’equità (e dell’etica morale) dai soli principi sintetici, lato sensu Kantiani. La personale convinzione che la conoscenza sociale dell’equità debba essere tratta dalle idee delle più illustri personalità apparse nella storia: uno speciale riferimento ad Alessandro Manzoni e ad Ugo Foscolo.