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PP569
Analítico de Periódico



ANGIOLINI, Giulia
Una questione ancora irrisolta : il ne bis in idem "europeo" e l'Italia / Giulia Angiolini
Rivista Italiana di Diritto e Procedura Penale, Milano, Nuova serie a.61 n.4 (ottobre-dicembre 2018), p.2109-2137


DIREITO PENAL, PRINCÍPIO NE BIS IN IDEM, TRIBUNAL EUROPEU DOS DIREITOS DO HOMEM, PRINCÍPIOS CONSTITUCIONAIS, CARTA EUROPEIA DOS DIREITOS FUNDAMENTAIS

Sono passati oramai anni dalla primavera del 2014 quando la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per violazione del divieto di secondo giudizio previsto dall’art. 4 Prot. 7 della Convenzione riproponendo l’estensione della “materia penale” oltre i confini del nomen iuris. In questo arco di tempo, diverse sono state le soluzioni proposte e tentate affinché il nostro Paese si conformasse alla interpretazione di Strasburgo del principio di ne bis in idem. Tra i tentativi, sicuramente spiccano i ricorsi alla Corte Costituzionale e ai Giudici del Lussemburgo che, solo recentemente, hanno generato i primi spunti interpretativi, per un verso, aderendo al recente self-restraint della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e, per l’altro, confermando la diretta applicabilità dell’art. 50 CDFUE. Alla luce di queste – ed eventualmente di ulteriori – azioni chiarificatrici – il residuale ambito di operatività del divieto “europeo” di secondo giudizio lascerebbe comunque margine ad alcuni profili di criticità che solo un adeguato intervento del legislatore sembrerebbe poter scongiurare.